Fascismo

Movimento politico fondato da Benito Mussolini a Milano, il 23 marzo 1919. Costituitosi in Partito nazionale fascista nel 1921, conquistò il potere il 28 ottobre 1922 con una prova di forza (marcia su Roma), che il re Vittorio Emanuele III non volle reprimere militarmente.

Dopo la nomina di Mussolini a capo del governo, il fascismo creò un proprio corpo militare (la MVSN, nel gennaio del 1923) e modificò la legge elettorale in senso maggioritario così da favorire la costituzione di una maggioranza parlamentare fascista (elezioni, aprile 1924). Dopo l’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti (giugno del 1924), che aveva denunciato l’irregolarità delle elezioni, il fascismo instaurò tra il 1925 e il 1928 un regime totalitario, con la soppressione delle libertà di stampa, lo scioglimento dei partiti e dei sindacati non fascisti, l’esautoramento del parlamento, l’istituzione del Tribunale speciale e dell’OVRA, la trasformazione del Gran Consiglio del fascismo in un organo dello stato alle dirette dipendenze di Mussolini.

In politica estera, dopo una fase di iniziale cautela (regolamento dei rapporti tra Stato e Chiesa con i patti lateranensi, 1929), il fascismo adottò una linea aggressiva che portò alla conquista dell’Etiopia (1935-1936), all’intervento nella guerra civile spagnola contro i repubblicani (1936-1939), all’occupazione dell’Albania (1939), all’alleanza con la Germania nazista (patto d’acciaio, 1939), al cui fianco l’Italia entrò nella II guerra mondiale (giugno 1940). Gli insuccessi bellici portarono all’arresto di Mussolini e alla caduta del regime (25 luglio 1943). Liberato dei tedeschi, il Duce costituì un Partito fascista repubblicano e una Repubblica sociale italiana (Repubblica di Salò, 13 novembre 1943), che crollò con la definitiva liberazione operata dagli alleati e dalle forze partigiane il 25 aprile del 1945.