Luoghi di detenzione

Nel periodo d’occupazione tedesca del territorio italiano (1943 – 1945), molti edifici di natura diversa come scuole, alberghi, caserme, ospizi, furono adibiti dalle SS e da corpi di polizia italiana a luoghi di detenzione, interrogatorio e tortura.

Flage, La Spezia

Uno dei numerosi luoghi di carcerazione utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente una esauriente documentazione.

Forno Crematorio

In molti Lager nazisti, in uno o più locali erano istallati più forni utilizzati per la cremazione dei deportati morti nel Lager. In altri campi l’incenerimento veniva realizzato con “pire” e roghi a cielo aperto. In talune situazioni le ceneri venivano anche sparse come fertilizzante per le coltivazioni di prodotti destinati all’alimentazione dei nazisti.

Forte San Leonardo, Verona

Uno dei numerosi luoghi di carcerazione utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente una esauriente documentazione.

Fortezza, Prato

Uno dei numerosi luoghi di carcerazione utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente una esauriente documentazione.

Fosse comuni

Come alternativa alla cremazione (con roghi a cielo aperto o in forni appositamente costruiti), i corpi dei deportati morti nei Lager venivano gettati all’interno di enormi fosse, in cui veniva sparsa calce viva per prevenire la diffusione di malattie. Talvolta i deportati venivano giustiziati direttamente ai bordi di queste fosse comuni, dove poi venivano fatti cadere e seppelliti insieme ai cadaveri di precedenti massacri.

Fuhrer

Titolo del dittatore tedesco Adolf Hitler, che significa guida.

Gamella

Nel gergo dei deportati dei Lager nazisti il termine indicava il recipiente di foggia e materiale diversi nel quale veniva versato e consumato lo scarso cibo.